Ricotta di lupini vegana

Ingredienti
Per 4 Persona(e)
- 250 grammi lupini pronti
- 20 o più aghi di rosmarino
- 1/2 cucchiaino senape in polvere
- 1 cucchiaio olio evo
- q.b. acqua
Procedimento:
Ricotta di lupini vegana
Mettere i lupini in ammollo in acqua almeno 4 ore cambiando l’acqua almeno un paio di volte.
Scolarli e sbucciarli.
Metterli nel boccale insieme agli aghi di rosmarino e dare qualche colpo di turbo.
Raccogliere il composto sul fondo del boccale e iniziare a frullare a vel 7 per qualche secondo.
Raccogliere ancora il composto e aggiungere la senape e l’olio e frullare nuovamente. Vel da 4 a 7.
Raccogliere sul fondo del boccale e con lame in movimento vel 2-3 aggiungere piano piano un po’ d’acqua fino a quando il composto non si amalgama senza che diventi liquido
Versare il composto in un piccolo scolapasta (1^ immagine) oppure in un’apposita retina per ricotta
Adagiarla su una boule e coprire con carta stagnola.
Lasciar riposare almeno 3 ore in modo che perda l’eventuale acqua in eccesso.
Io l’ho lasciata quasi 24 ore perchè prendesse il sapore del rosmarino.
Sformare la vostra ricotta (che non avrà perso granchè di acqua) e adagiarla su una placca rivestita con carta da forno leggemrente unta.
Spennellare con altro olio evo cercando di non sformala e cuocere a 180° per 30 minuti e 3-4 minuti finali con funzione grill.
Sfornare e gustare calda o lasciarla raffreddare.
Note Ricetta
La ricotta si conserva anche qualche giorno in frigorifero in contenitore ermetico.
La ricetta nasce come mix tra la ricetta di crema di lupini del sito e una ricotta trovata sul web.
E’ possibile comunque arricchire di sapore la vostra ricotta in base ai vostri gusti partendo sempre da una base di lupini frullati.
Curiosità
I lupini sono piccoli legumi molto apprezzati, soprattutto come snack. Possono inoltre vantare interessanti proprietà curative naturali e un alto apporto energetico oltre che di vitamine e sali minerali. Vengono ricavati dalla pianta di lupino bianco o Lupinus albus, appartenente alla famiglia delle Fabaceae e di altezza compresa tra i 70 e i 150 centimetri.
I lupini consumati come “spuntino” rappresentano il seme della pianta, reso commestibile dopo apposito trattamento di cottura e salamoia. Questi processi si rendono necessari per ridurre il potenziale nocivo determinato dalla presenza al naturale di lupo-tossina. Sono molto apprezzati inoltre per la presenza di proteine e acidi grassi omega-3 e omega-6.
Lupini e colesterolo
La presenza di omega-3 e omega-6 si rivela un valido aiuto nel tenere sotto controllo uno dei possibili fattori di rischio per infarto e ictus: il colesterolo alto. In particolare questi acidi grassi contribuiscono a ridurre il colesterolo cattivo LDL, tra i responsabili dell’insorgere di malattie cardiovascolari.
Nel trattamento del colesterolo possono aiutare l’azione offerta dai lupini anche pinoli, pistacchi, noci, mandorle e nocciole. Utile anche seguire una dieta sana, al cui interno siano inseriti alcuni cibi della salute che contribuiscono a ridurre il livello del tipo LDL.
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